Shepherd Neame

La birra inglese sta vivendo un grande momento di rinascita. Dopo anni bui, in cui le lager industriali la facevano da padrone sui banconi dei pub di Londra, Liverpool e Manchester, le vecchie ricette sono state riportate in auge.
Il CAMRA (Campaign for Real Ale), nato nel 1971, ha aiutato i produttori locali a risollevarsi. Lentamente le ale si riprendevano il terreno perso.

Ora ogni pub di Londra ha una selezione importante di birre nazionali, come Young's, Adnams, Fuller, Meantime, eccetera...

Ma di questi birrifici, dalla storia più o meno lunga e più o meno travagliata, chi può fregiarsi del titolo di birrificio più vecchio d'Inghilterra?
Al momento (chissà quali sorprese può riservarci il futuro), il titolo appartiene al birrificio Shepherd Neame, nel cuore del Kent (regione soprannominata "Garden of England").
Una vacanza a Londra si è rivelata un ottima scusa per visitare il birrificio e passare una domenica decisamente differente dalle altre.

Faversham, il paesino in cui si trova il birrificio, è il classico villaggio inglese. Poca gente, seduta al pub, che chiacchiera garbatamente con una pinta in mano. Qualcuno si concede il lusso di una full english breakfast, qualcun altro legge il giornale, o un libro.
Giornata soleggiata, con qualche raffica di vento che mantiene costante la temperatura.
L'appuntamento è alle 11 all'interno della sala principale del pub annesso al birrificio. La nostra guida, dopo le solite domande di rito (era particolarmente stupito di trovare italiani in questa piccola realtà), mostra il filmato introduttivo sulla storia del birrificio.
A visione finita usciamo nel cortile centrale, dove ci viene mostrata la vecchia stanza di maltazione, ora non più utilizzata (ma ancora funzionante).




Entriamo nel birrificio vero e proprio, dove ci viene offerto del malto. La guida spiega come dal grado di tostatura del malto diano diverse proprietà alla birra, dal gusto al colore.




Dopo il malto, l'acqua: l'ingrediente principale della birra. Appunto molto importante: tutta l'acqua usata per ale di Faversham è estratta dal pozzo del birrificio.
Infine, il luppolo: anche in questo caso, ci viene consegnato un pellet per sentire il gusto del luppolo. Il luppolo da assaggiare era l'Admiral, utilizzato per esempio nella nuova Whitstable Bay Stout (di cui parlerò in seguito).
Qualche nostro compagno tossisce rumorosamente: il luppolo sbriciolato può fare questo effetto, se si tenta di ingerirne troppo in una volta!
Si passa poi alle taniche di fermentazione, dove ale e lager acquistano la loro forza alcolica.

Alla fine del tour, la sorpresa: sei piccoli bicchieri, con all'interno sei birre diverse. Una degustazione alla cieca!
Ci sediamo ed iniziamo ad annusare ed assaggiare le diverse tipologie di birra che la Shepherd Neame produce, scambiandoci pareri e note degustative.



Riesco persino ad indovinarne una: la 1698, una strong ale bottle conditioned, una delle birre che preferisco (ottima con carne rossa alla griglia: ha la struttura e l'alcol perfetti per reggerla).
Finita la degustazione, salutiamo e ringraziamo la nostra guida, estremamente competente e piacevole.
Ho girato parecchi birrifici, ma probabilmente a livello di visite guidate questo è il migliore.

In loco abbiamo poi deciso di assaggiare altre due pinte: una Whitstable Bay Stout e una Master Brew.
La prima è una stout liscia come la seta, beverina e profonda; la seconda è una kentish ale: prodotta solamente con ingredienti del Kent.


Master Brew
Whitstable Bay Stout
Una visita che consiglio, dunque, per respirare un po' di pura aria inglese ed assaggiare ale prodotte con ingredienti e ricette originali.
La mattinata si è conclusa con un prevedibile Sunday roast (la tradizione domenicale), il saluto perfetto a Faversham e al birrificio più vecchio d'Inghilterra.

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