Incontro con il birrificio Oldo


Mi è capitato per caso, con un amico, di sperimentare una durissima sessione di degustazione. Ci siamo fatti fare due cassette miste da un birrificio e abbiamo abbinato ogni tipologia, per dare una valutazione il più possibile completa sia al prodotto, sia al produttore.
Una degustazione sicuramente di impatto, da studiare bene negli abbinamenti e nell'ordine delle birre, ma che permette di comprendere molte cose sul mastro birraio e sulla filosofia che sostiene il birrificio. È un incontro, una stretta di mano tra il consumatore e il birrificio, un benvenuto ed una scoperta.
La tipologia di degustazione è facilmente replicabile, dunque si sta già mettendo in cantiere la prossima: bisogna solamente trovarle un nome.

Innanzitutto due righe sul birrificio in questione.
Siamo in provincia di Reggio Emilia, nella pianura dei sette fratelli, a Cadelbosco Sopra: il birrificio Oldo è uno di quelli che segue una corrente di pensiero recente quanto apprezzata in Italia, che vede i produttori non solo cimentarsi nella creazione delle birre, ma anche nella produzione degli ingredienti che la compongono.
Citando la dicitura che compare sulle etichette, "eccellenza birraria qualificata dalla propria filiera agricola ed acqua di pozzo".
Naturalmente l'anima pubblicitaria è abbastanza evidente, ma il concetto di filiera è sempre più importante per il settore alimentare italiano.

Procedo a descrivere le birre, legate al loro abbinamento, come sempre in maniera soggettiva ed in base ai miei gusti. i commenti provengono sia da me che da Luca, con il quale sto avviando diverse bevute diversi articoli e progetti.

Giò - Irriverent Pure Pils (5,3%)

Abbinamento: salumi della provincia di Parma
Partiamo dalla pils del birrificio, la birra che segna la stretta di mano tra noi ed Oldo.
Alla vista è dorata, con un cappello di schiuma compatto, dalla grana fine: versarla è semplice e non si hanno inghippi dovuti ad una carbonazione esagerata. Il torbido dovuto all'assenza di filtraggio è più un velato, piacevole alla vista.
Al naso si sente tutto ciò che caratterizza una pils, dunque l'erbaceo del luppolo. Tanta pulizia e freschezza sembrano annunciare una birra beverina e leggera.
In bocca abbiamo una carbonazione ottima, già annunciata dalla schiuma, e tutto ciò che il naso aveva annunciato: erba tagliata, delicatezza, freschezza e pulizia.
Una buona pils, come non ne sentivo da tempo nel contesto italiano.
L'abbinamento con i salumi, in particolare con il culatello della selezione Lucedio Bocchi (Fornovo), è eccellente.
La stretta di mano di Oldo è stata energica e sorridente.



Reggia - Intense Imperial Pils (6,4%)

Abbinamento: ciccioli e pizza di forno
Dopo il primo assaggio felice, continuiamo con la bassa fermentazione, passando ad una Imperial Pils. L'etichetta mi aveva lasciato perplesso, devo ammettere, perché mi aspettavo qualche grado in più da una birra di questa tipologia.
Nel bicchiere è simile alla precedente, dorata e dalla candida schiuma compatta; al naso si ritrova il luppolo erbaceo, ma con una leggera nota maltata che bilancia il tutto.
La curiosità cresce, ed in bocca troviamo una carbonazione leggermente superiore alla sorellina, ma mai fastidiosa. La birra è leggermente più maltata della precedente, ma molto simile: di sicuro un corpo maggiore la rende piacevolmente bilanciata, lasciando ottime impressioni.
L'abbinamento si rivela ottimo con i ciccioli e la pizza di forno, piatti sicuramente grassi ed assetanti.



La Prima Volta - Hoppy Vienna Lager (5%)

Abbinamento: bistecca alla griglia
Le premesse erano complesse: sono un fan della tipologia Vienna, che dovrebbe mostrare maggiormente i muscoli del malto rispetto ai delicati luppoli delle sorelle bavaresi. La dicitura "hoppy" sembra una sfida a questa divisione, e mi sembra abbastanza fuori luogo.
Ma giuro di essermi presentato alla bevuta con le migliori intenzioni.
Alla vista colore e schiuma si presentano benissimo: un bell'ambrato e una compattezza notevole. Sembra che la carbonazione sia in linea con le altre sorelle a bassa fermentazione.
Al naso è chiusa, pochi profumi confusi tra malto e luppolo che non aiutano nel determinare la birra. Si passa subito alla beva, che ahimè rivela tutta la sua pochezza.
Lieve tostatura del malto, unico sentore oltre ad un amaro insapore che copre tutto il resto. In una birra in cui il suadente corpo del malto deve farla da padrone, ci troviamo con una birra scarica ed impropriamente amara.
Non giudicabile l'abbinamento.



Castaepura - Birra alla castagna del Ventasso, stile Scottish ale (5,3%)

Abbinamento: pecorino
Dopo la delusione della Vienna Lager, ci addentriamo nella tipicità. La Castaepura è una scottish ale fatta con le castagne del monte Ventasso, dunque dovremmo sentire la rustica tipicità dell'Appennino Reggiano.
Bel colore e bella schiuma: come sempre le birre di Oldo sono vestite a puntino, invitanti e precise.
Al naso tanto malto tostato e un piccolo assaggio di quello che troveremo in bocca. La beva è un tripudio: caffè, miele, spezie, castagna cruda (ovviamente), legno leggermente affumicato.
Quasi oleosa, è più "pesante" delle altre bevute, ma sicuramente una bellissima sorpresa.
Una bellissima birra che accompagna divinamente un pecorino, ma comunque versatile con altri formaggi morbidi.



Round Trip - Saison al bergamotto (7%)

Abbinamento: pecorino
L'ingrediente ora è un agrume, il bergamotto, estremamente versatile nella produzione delle birre. Lo troviamo in diverse varianti, e, nelle saison, conferisce sicuramente un acuto carattere agrumato e dissetante, sicuramente piacevole.
Nel bicchiere elegante, dorata e con un bel cappello di schiuma candida.
Al naso troviamo lievito ed un agrumato leggero, candito, che sembrano essere un'ottima ouverture per una birra in grado di dissetare e pulire la bocca. Se si dovesse scegliere un aggettivo per definire il profumo di questa birra, opterei per "pulito".
In bocca troviamo una vena imperiosa di bergamotto, pulita e fresca, un bel frutto in succo, un'acidità leggera, un luppolo veloce.
Grande beva (le darei un grado in meno) e una pulizia degna di un sorbetto. La definirei una birra primaverile, giovane e slanciata.
A mio avviso, è talmente personale da riflettere il gusto personale di qualcuno.
Difficile da abbinare, trova nel formaggio un degno alleato. 



Piano Marshall - Double IPA (7,5%)

Abbinamento: bratwurst speziati
L'immancabile IPA è in realtà una Double IPA, ambrata e chiusa da una bella schiuma pannosa. Al naso emerge il terroso dei luppoli americani, che ritroviamo in bocca, bilanciati da una sapiente dosatura dell'orzo.
Il punto saliente non è stato però legato alla sola birra, assolutamente nella media, ma nell'abbinamento.
La strana coppia IPA-bratwurst ha dimostrato che c'è ancora tanto da sperimentare se si esce dagli stereotipati abbinamenti intra-nazionali: le spezie, si sa, sono la morte delle IPA, e anche un bratwurst può essere annaffiato da una superluppolata. Abbinamento migliorabile ma sicuramente piacevole, che apre la strada a tante possibili sperimentazioni.



Bart - Clandestine Stout Ale (5,5%)

Abbinamento: torta cioccolatino
Impossibile non chiudere con il binomia stout-cioccolato.
Nel bicchiere abbiamo un bel nero, sormontato da un cappello di schiuma beige. Al naso tanto caffè che, però, con l'alzarsi della temperatura cede timidamente il posto ad un cioccolato fondente piacevolissimo.
Ed è in bocca che si apprezza ancor più questa progressione: le iniziali note amare di caffè si scostano per far uscire il cacao, che si sposa felicemente con la torta cioccolatino.
Una birra decisamente ottima, bilanciata e mai banale.
Sicuramente il modo migliore per terminare il nostro incontro con Oldo, che si è rivelato, tralasciando una piccola pecca, sorprendente, intenso e piacevole.



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