Paese che vai, birra che trovi

Ogni paese ha i suoi fiori all'occhiello, le sue particolarità, e i suoi difetti ovviamente.
Per finire la presentazione del mio bere (chiamiamola così), volevo fare una descrizione di cosa amo di questi paesi, di cosa comprerei e anche di cosa non mi è piaciuto. Non parlerò di tutti i paesi, per scelta o per sbadataggine: non vogliati male.
AVVERTENZA: come sempre sono opinioni, e non sono nemmeno stato in tutti i paesi sotto elencati. Mi baso semplicemente su quello che è passato per il mio bicchiere, sia che esso sia un affusolato contenitore per pils, sia che esso sia una panciuta coppa da tripel.

IRLANDA
L'Irlanda è stato il mio primo viaggio con qualche interesse birrario: la mia prima bevuta fuori porta.
Il mercato è spadroneggiato dai soliti marchi: Guinness, Kilkenny, Harp.
Contrariamente a quanto si possa pensare (ho visitato la fabbrica di Saint James, ma questa è un'altra storia) la birra che ho goduto maggiormente è stata una Harp, in un piccolo paesino. Genuina e servita a modo, meno allettante dei locali della capitale, ma sicuramente migliori rappresentati del bere irlandese.

SPAGNA
La Spagna offre delle ottime realtà, nascoste dal colosso San Miguel. Dello stesso birrificio (Mahou), la black munich lager Mahou Negra è un sottofondo preferibile: morbida e dissetante, di una qualità decisamente migliore.
Il birrificio che mi ha impressionato è stato Ambar, con le tre birre che ho assaggiato:
- Caesar Augusta: una delle migliori weissbier che abbia mai assaggiato. Un capolavoro, nella classifica delle birre che mi hanno stupito.
- Negra: simile alla cugina della Mahou, mantiene morbidezza e bevibilità come punti di forza
- Pale ale: un'ottima interpretazione di uno stile per nulla spagnolo; dimostra la duttilità dei mastri birrai.



BELGIO
Il Belgio merita un capitolo a parte, meglio elencare le mie preferite e lasciare i dettagli ad articoli appositi.
- Het Anker - Cuvee van de Keizer Rood: in attesa di provare la sorella scura, questa è sicuramente la tripel più profumata che abbia mai bevuto.
- Het Anker - Gouden Carolus Classic: la mia preferita del birrificio di Mechelen. Una birra scura eccellente sotto tutti i punti di vista.
- Delirium Tremens: da sempre additata come semplice trovata commerciale, rimarrà per sempre una delle mie birre preferite.
- Achouffe N'Ice: il prototipo della ale natalizia belga, senza fronzoli, speziata e ricca. Un classico.
- Westvleteren 12: non ha bisogno di presentazioni. Una leggenda, un capolavoro.
- Orval: non credo ne esistano due bottiglie uguali. Invecchiabile a piacere, ogni stappata è una nuova scoperta.
E tante altre, che mi hanno accompagnato e che tutt'ora riposano nella mia cantina in attesa di degustazioni verticali e serate davanti al camino.




OLANDA
Hornbeer De Molen.  il secondo merita una menzione speciale per la sua Lente Hop, una birra fuori da qualunque schema, che aprì la mia prima degustazione ufficiale.



DANIMARCA
Hornbeer, Amager e MikkellerIl primo con la sua favolosa Caribbean Rumstout (imperial stout invecchiata in botti di rum); il secondo per la serie dei sette peccati capitali, il terzo per la fantasia.
La Danimarca è sicuramente uno dei paesi sempre in linea con le nuove tendenze.



INGHILTERRA
L'Inghilterra non è una questione tanto di birrifici, secondo me, quanto di stili: gli stili inglesi si contraddistinguono per finezza e completezza, birre dissetanti e raffinate per palati allenati e non. Per citare tre esempi eccellenti:
- Samuel Smith - Oatmeal Stout: la birra più morbida di sempre.
- Fuller's - London Pride: il prototipo della birra inglese, un capolavoro basato sulla tradizione.
- la gamma del birrificio Ridgeway, in particolare la serie Bad Elves riproposta puntualmente ogni Natale.



SCOZIA
Scozia non vuol dire solo BrewDog, per il quale ho una smodata passione; altri birrifici svettano su molti colleghi mondiali. Menzione d'oro a Orkney: i miei amici (non li ringrazierò mai abbastanza) mi hanno regalato la Limited Edition della Dark Island. Ho sempre paura a berla, è sempre troppo presto per stapparla.
Altro birrificio da citare è Harviestoun, creatore delle birre più raffinate che abbia assaggiato (ricordo con piacere una Old Engine Oil, una stout tanto nera e oleosa da tenere fede al nome).



GERMANIA
Anche la Germania merita un articolo a parte, anche se posso assicurare che la qualità non ha mai lasciato terreno all'industria.
Birre dissetanti, e un'atmosfera da festa che vi segue ovunque vi giriate.

NORVEGIA
Norvegia sta per Nogne O, che con la sua Red Horizon ha definitivamente rotto gli schemi delle imperial IPA: diciassette gradi non sono uno scherzo. È stata la prima birra che ho dovuto versare in un bicchiere da liquore.
Accattivante dalla confezione all'ultimo sorso, è una di quelle birre di cui non ci si scorda facilmente.




USA
Gli Stati Uniti sono un capitolo difficile: etichette affascinanti, tante tipologie, tanti birrifici, ancora più birre; i miei assaggi si sono limitati alla cima della punta dell'iceberg. Ma se dovessi consigliare qualcosa, parlerei di Flying Dog, della Yeti Imperial Stout e delle creazioni della Anchor, che con la sua Liberty Ale (rivoluzionari i luppoli usati) ha aperto la strada alle american pale ale.



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